giovedì 31 marzo 2011

American Medical Association che in una recente pubblicazione ha evidenziato come le onde che passano dal cellulare possano essere rischiose per l'attività del cervello modificandone la stabilit


Dopo un periodo di pausa ecco che torna l'allarme cellulari. Prima si diceva che le radiazioni potessero causare il cancro al cervello e quindi tutti siamo corsi a comprare un auricolare. Poi ci hanno detto che era l'auricolare a veicolare le onde nocive e allora lo abbiamo buttato per comprare il più sicuro auricolare Bluetooth, ma ancora oggi l'assoluta certezza di essere finalmente al sicuro non ce l'abbiamo.
A rincarare la dose di paranoia ci si mette anche l'American Medical Association che in una recente pubblicazione ha evidenziato come le onde che passano dal cellulare possano essere rischiose per l'attività del cervello modificandone la stabilità, anche se momentaneamente, a seguito di circa un'ora di conversazione.
Gli effetti non sono ancora chiari ma il parere di Nora Volkow, medico a capo della ricerca e direttore dell'American Medical Association e del National Institutes of Health non è tanto allarmista da sconsigliare totalmente l'utilizzo dei cellulari ma in ogni caso sottolinea che è preferibile tenere i telefoni a una certa distanza dall'orecchio o ancor meglio utilizzare gli auricolari possibilmente Bluetooth.
Chi proprio si rifiuta di infilarsi una cuffietta nell'orecchio, se ci tiene alla propria salute dovrà quindi scostare il cellulare il più possibile dalla testa perché "ogni millimetro conta", come dice Louis Slesin, editor della newsletter medica Microwave News.
Ma le precauzioni da prendere non finiscono qui. Anche tenere il telefono nel taschino della giacca o nei pantaloni è rischioso; meglio riporlo nella borsa o nello zaino per indirizzare altrove le onde dannose per il nostro organismo. Da alcuni studi ancora aperti emerge un dato allarmante che collega il cancro così come l'infertilità maschile e l'osteoporosi all'utilizzo dei telefoni cellulari. Il tema è però controverso: c'è infatti chi sostiene che non ci sia alcuna connessione fra le parti, ma tutto questo dibattere basta per insinuare il dubbio e seppur ne siamo ormai schiavi, i nostri smartphone iniziano sempre di più ad assomigliare ad alieni ostili pronti a impadronirsi di noi.
Una soluzione che sembra accontentare tutti, dagli scienziati agli utilizzatori di telefoni mobili, è mandare SMS invece che telefonare. In questo modo, oltre ad abbattere i costi della bolletta, saremo (quasi) sicuri di non danneggiare l'attività del nostro cervello anche se a quel punto non mi stupirei di leggere un nuovo studio che dimostri i danni arrecati alle dita della mano invece che alla testa. Ma niente paura, per quel giorno sono sicura che in commercio troveremo senz'altro dei guanti speciali anti radiazioni che indosseremo tutti al primo campanello d'allarme buttando via le ormai superate cuffie Bluetooth. Avanti il prossimo!

giovedì 24 febbraio 2011

FALLITO TENTATIVO DI BREVETTARE LA CURCUMA: CONFERMATE LE SUE CAPACITA’ ANTIOSSIDANTI

Nuova vita per la curcuma una spezia poco considerata nel mondo occidentale a causa del fallito tentativo da parte dell’industria farmaceutica di appropriarsi dei suoi benefici.La spezia è poco utilizzata nel mondo occidentale, ma visti i suoi benefici effetti sulla salute dovrebbe proprio entrare a far parte della nostra dieta. Secondo quanto si legge sulla rivista “Cancer Research” in un articolo firmato da un gruppo di ricercatori della Rutgers University, che ha sede del New Jersey, la curcuma avrebbe un notevole importanza nella prevenzione e nel trattamento dei tumori della prostata.
L’effetto protettivo sarebbe altresì evidente quando essa è associata al fenetil isotiocianato (PEITC), una sostanza presente in alcune verdure come i broccoli, il crescione, la barbarea, i cavoletti di Bruxelles, la rapa, il cavolfiore, il cavolo comune e il cavolo rapa. “Si tratta - ha spiegato Ah-Ng tony Kong, docente di farmacologia della Rutgers - di test effettuati sui topi, ma il risultato è comunque interessante, non solo in termini preventivi ma anche per il trattamento di tumori della prostata già diagnosticati”.La portata di questo studio si può comprendere pienamente considerando la prevalenza e l’incidenza che ha attualmente il carcinoma della prostata nei paesi industrializzati, e soprattutto negli Stati Uniti, dove si hanno circa 500.000 nuovi casi ogni anno.Nuovi farmaci si rendono necessari anche tenendo conto che tale neoplasia risponde poco agli agenti chemioterapici e alla radioterapia. La curcuma secondo i canoni dell’erboristeria è anche coleretica, colagoga, spasmolitica ( olio essenziale) delle vie biliari, antiflogistica e antinfiammatoria (curcumina) ha una azione antinfiamatoria se si è in presenza di artrite, o per alleviare le infiammazioni delle ferite, digestiva perche stimola la secrezione biliare favorendo la digestione dei grassi, epatoprotettiva dei tessuti del fegato se esposti a farmaci epatotossici o ad abuso di alcol, nella prevenzione delle cardiopatie (la curcuma, come lo zenzero aiuta a ridurre il colesterolo nel sangue, e a prevenire la formazione di emboli nel sangue che determinano attacchi cardiaci e alcune forme di apoplessia, benefica quindi alle dosi indicate) e forse è utile anche del cancro perchè sembra che inibisca la crescita delle cellule tumorali dei linfomi e come preventivo( ci sono studi in merito, ma rivolgersi sempre al medico prima della sua assunzione se si è in presenza di gravi patologie), è di aiuto anche per i parassiti intestinali in quanto combatte i protozoi ed è utile in presenza di dissenteria ( sentire prima il medico curante). I cinesi la impiegano per favorire le mestruazioni, ma non ci sono studi in merito. Ha anche attività antifungina.Sembra abbia anche un effetto androgenico, aumentando la motilità dello sperma, senza incrementare il numero degli spermatozoi. Ha una azione come antiossidante Si trova anche sotto forma di capsule o compresse e come aromatizzante nei tè.Recentemente, sono state confermate le sue virtù antinvecchiamento: gli esami di laboratorio condotti da ricercatori italiani del Cnr di Catania, Università di Catania e Università di Pavia e ricercatori statunitensi del New York Chemical College hanno confermato la capacità dei suoi antiossidanti nel contrastare lo sviluppo di disordini neurodegenerativi legati all'invecchiamento del cervello, come ad esempio l'AlzheimerLa curcuma, gialla radice della famiglia dello zenzero, è prodotta in Cina, Indonesia, Costa Rica. Alle Hawai, dove è chiamata “holena”, è la base di tutta la medicina tradizionale. In India, il primo produttore di curcuma al mondo, è utilizzata da secoli nella medicina Ayurvedica per le sue virtù preventive e terapeutiche, soprattutto come cicatrizzante e antinfiammatorio . Nel 1996 la curcuma è stata oggetto di un tentativo di “biopirateria”: due ricercatori indiani presso un’università statunitense, dopo aver “sviluppato” un farmaco il cui principio attivo era proprio la gialla spezia, ne hanno chiesto e ottenuto il brevetto. L’azione legale intrapresa dal Consiglio Indiano per la Ricerca Scientifica, ha però portato l’Ufficio Brevetti degli Stati Uniti ad ammettere che le qualità officinali della curcuma sono una scoperta indiana e quindi non brevettabili, decretando così la revoca del brevetto. Una vittoria questa, che ha reso poco appetibile la curcuma agli occhi dell’industria farmaceutica e che spiega come mai le eccezionali virtù di questa radice, ormai ampiamente confermate anche dalla scienza moderna, non siano ancora diventate il tormentone salutista del momento

mercoledì 16 febbraio 2011

La calvizie precoce può avere uno stretto legame con il rischio di cancro alla prostata.

Scritto da Stefano e inserito in Benessere eSalute il 16/02/11
La calvizie precoce può avere uno stretto legame con il rischio di cancro alla prostata.
Alcuni ricercatori francesi hanno selezionato 388 pazienti affetti da cancro alla prostata dagli schedari di oncologia delle cliniche di Parigi e Tolosa e 281 pazienti senza storia di cancro alla prostata o disturbi ormonali dai database stesso ospedale.
I partecipanti, dell’età media di poco superiore ai 67 anni, sono stati inviati a compilare un questionario con domande sulla loro storia di cancro alla prostata, sull’eventuale cancro alla prostata paterno, e sulla storia della loro calvizie. Sono stati inoltre invitati a ricordare e indicare i loro stati di calvizie all’età di 20, 30, e 40 anni, utilizzando una scala modificata di Hamilton-Norwood
www.benesseresalute.net/

sabato 15 gennaio 2011

La ricetta contro il tumore al seno: vitamina D e tanto sole

Una dieta ricca di vitamina D accompagnata da alti livelli di luce solare può ridurre il rischio di cancro al seno nelle donne del 43%: a sostenerlo è uno studio realizzato dai ricercatori francesi del Centro per la ricerca in epidemiologia e salute della popolazione secondo cui, ai fini della prevenzione dell'insorgenza del cancro al seno, una dieta ricca di vitamina D, da sola, non basta. A fare la differenza è l'esposizione al sole, già nota per essere il "fissante " della vitamina D di origine alimentare nelle ossa.
Lo studio, pubblicato su Cancer Epidemiology, Biomarkers and Prevention, è durato più di 10 anni ed è stato condotto su 67.721 donne tra i 41 e i 72 anni. Al termine dello studio, durante il quale sono stati monitorati l'alimentazione e i livelli di raggi ultravioletti delle città in cui le donne vivevano, sono stati diagnosticati 2.871 tumori al seno.
Ed è emerso che nelle regioni con il più alto livello di raggi ultravioletti quotidiana le donne con maggiori assunzioni di vitamina D correvano un rischio di sviluppare il cancro al seno dal 32 al 43% più basso rispetto a coloro che avevano assunto dosi più basse della vitamina.
Circa il 45% della loro vitamina D, spiegano i ricercatori, proveniva da frutti di mare, il 16% dalle uova, l'11% da prodotti lattiero-caseari, il 10% da oli e margarina: "È difficile dare questo messaggio di sanità pubblica senza pensare al rischio di sviluppo del cancro alla pelle - spiega Pierre Engel, che ha condotto lo studio -. Dobbiamo essere molto cauti, ma pensiamo che un aumento dei livelli di vitamina D da esposizione al sole debba essere incoraggiato"
fonte sole 24 re

Cancro al colon: meno mortale con una passeggiata di 30 minuti al giorno

Un passeggiata di 30 minuti al giorno, purché sia praticata quotidianamente, potrebbe ridurre il rischio di mortalità per cancro al colon. È quanto emerge da uno studio pubblicato su Cancer Epidemiology, Biomarkers & Prevention dai ricercatori della Washington University School of Medicine (Usa), guidati da Kathleen Y. Wolin chge spiega “le persone ‘attive’ corrono un minor rischio di morte per tumore al colon rispetto a quelle ‘sedentarie’. Pertanto, non è mai troppo tardi per iniziare ad allenarsi, né troppo presto”.Lo studio è stato condotto su oltre 150 mila soggetti di entrambi i sessi, esaminati dagli esperti per un periodo di venti anni – dal 1982 al 2006. Al termine, è emerso che le persone che avevano praticato esercizio fisico per almeno 10 anni - come una passeggiata di 30 minuti al giorno -, mostravano un rischio di mortalità per cancro al colon inferiore rispetto a chi aveva condotto un’esistenza sedentaria. Non solo: una costante attività fisica aveva ridotto anche il pericolo di sviluppare malattie cardiache, diabete e altre forme di tumore.“I risultati dimostrano che l'attività fisica può ridurre il rischio di recidiva e di morte a seguito di una diagnosi di cancro al colon – spiega Wolin - . Anche chi precedentemente non era attivo può dunque iniziare ad allenarsi e constatare dei reali benefici”.

fonte il sole 24 ore

lunedì 27 dicembre 2010

Indennità di accompagnamento malati oncologici

TICKET

Il malato di cancro ha diritto all'esenzione totale dal pagamento del ticket per farmaci, visite ed esami appropriati per la cura del tumore,
per le eventuali complicanze, per la riabilitazione e per la prevenzione degli ulteriori aggravamenti (D. M. Sanità 329/1999).


Domanda:
 La domanda di esenzione dal ticket deve essere presentata alla propria Azienda Sanitaria Locale (ASL), allegando i seguenti documenti:
  • tessera sanitaria
  • codice fiscale
  • documentazione medica, specialistica o ospedaliera, che attesti la malattia.
Tessera di esenzione: Dopo aver valutato la documentazione, la ASL vi rilascerà la tessera di esenzione, documento personale, recante il codice 048 identificativo delle patologie tumorali.
Benefici: dietro presentazione della tessera di esenzione avrete diritto ad usufruire gratuitamente, presso strutture pubbliche o convenzionate, delle cure mediche e sanitarie collegate con la patologia tumorale da cui siete affetti. L'esenzione ovviamente è valida anche per i farmaci.
I malati di cancro, a seconda del tipo di invalidità riconosciuta, hanno diritto alle seguenti prestazioni:
  • pensione o assegno di inabilità;
  • assegno di invalidità;
  • indennità di accompagnamento;
Nel caso di malati oncologici viene riconosciuta l’indennità di accompagnamento anche nel periodo della chemioterapia, oltre che nella fase di malattia avanzata.
Domanda: La domanda deve essere presentata presso gli Uffici dellaASL, anche insieme alla domanda di riconoscimento dello stato di invalidità o di handicap. La documentazione da allegare comprende:

  • certificati anagrafici (o dichiarazioni sostitutive) indicati nel modulo di domanda;
  • la documentazione clinica (cartella clinica e eventuali referti medici);
Tempi e iter: La procedura è la stessa prevista per il riconoscimento dello stato di invalidità e di handicap.
Iter accellerato
Con legge 80/2006 (art.6) il legislatore ha disposto un iter di accertamento accellerato dell' invalidità civile e dell' handicap, a carico della Commissione medica dell' Asl, in caso di malattia oncologica. La visita di accertamento deve effettuarsi entro 15 giorni dalla data della domanda. Gli "esiti dell' accertamento" sono immediatamente produttivi dei benefici che da essi conseguono. Si precisa che l' accertamento può riguardare una inabilità grave - ma temporanea- che necessita di immediate forme di tutela utili soprattutto nella fase iniziale della malattia che comporta l' intervento chirurgico seguito dal trattamento chemioterapico e/o radiologico. Nella certificazione medica utilizzata per la domanda devono emergere le problematiche sanitarie connesse alle esigenze terapeutiche e/o alla particolare localizzazione d' organo (ricorso alle diverse scale di valutazione). Infine, tale modalità, relativa all' iter accellerato, può essere utilizzata anche per le domande di aggravamento del quadro patologico.

Invalidità civile e legge 104 per i malati oncologici

Lo Stato assiste i malati oncologici che si trovino in determinate condizioni economiche e di gravità della malattia per mezzo del riconoscimento dell'"invalidità civile".

Domanda: La domanda di riconoscimento dello stato di invalidità e di handicap deve essere presentata – dal malato o da un familiare - alla ASL di zona. Alla domanda, compilata su apposito modulo, dovranno essere allegati:
  • certificati anagrafici (o dichiarazioni sostitutive) indicati nel modulo di domanda;
  • il certificato medico del vostro medico di base o dell'oncologo che vi ha in cura, nel quale si attesti la natura invalidante della malattia;
  • la documentazione clinica (cartella clinica e eventuali referti medici);
Contestualmente è possibile presentare la richiesta per usufruire dei benefici previsti dalla legge sull'handicap (L. 104/1992), che prevede tre giorni di permesso al mese per il malato e/o per un familiare (è possibile richiedere un’unica visita medico-legale per l'accertamento dell'esistenza dei requisiti previsti dalle due leggi, altrimenti si dovranno fare due visite medico-legali).
Tempi e iter: La Commissione medico-legale della ASL deve fissare la data della visita entro 3 mesi dalla data di presentazione della domanda e l'intero procedimento relativo al riconoscimento dell'invalidità deve concludersi entro un massimo di 9 mesi dalla domanda. Nei casi più gravi, è possibile richiedere di anticipare la visita per motivi di salute. Qualora ci fossero problemi a spostarsi, è possibile richiedere di la visita a domicilio, previa presentazione di adeguata documentazione medica.
La legge riconosce il diritto a farsi assistere durante la visita medico-legale dal medico di fiducia (oncologo, medico di famiglia, medico legale).
Aggravamento: In seguito, se la malattia progredisce e le condizioni peggiorano, è possibile presentare la domanda di accertamento dell'aggravamento dello stato di salute, alla quale occorre la documentazione che certifichi il peggioramento del tumore per il quale avete richiesto l'invalidità.
Benefici: Il riconoscimento dello stato di invalidità e di handicap da parte della Commissione medico-legale della ASL dà diritto a benefici socio-economici, che dipendono dal grado di invalidità riconosciuto e dal reddito.
Se si è in presenza di :
  • Un’'infermità fisica o mentale accertata dai medici dell'Inps tale da provocare una assoluta e permanente impossibilità a svolgere qualsiasi lavoro;
  • Un’'anzianità assicurativa e contributivapari a 5 anni di assicurazione (260 contributi settimanali), dei quali almeno 3 anni (156 settimane) versati nei cinque anni precedenti la domanda di pensione di inabilità.
Si può fare domanda all’INPS per ottenere lapensione di inabilità. E’ una pensione che può essere richiesta da lavoratori, dipendenti e autonomi, affetti da un'infermità fisica o mentale che possono far valere determinati requisiti contributivi.
La pensione di inabilità è incompatibile con un’attività lavorativa.
La domanda va presentata a qualunque ufficio Inps o tramite gli Enti di patronato.
Per informazioni più dettagliate:
Assegno di invalidità
Se si è in presenza di:
  • un'infermità fisica o mentale accertata dai medici dell'Inps tale da provocare una riduzione permanente di due terzi della capacità di lavoro;
  • un’'anzianità assicurativa e contributiva pari a 5 anni di assicurazione, dei quali almeno 3 anni ersati nel quinquennio precedente la domanda di assegno ordinario di invalidità;
  • un’l'assicurazione presso l'Inps da almeno 5 anni
si può fare richiesta all’INPS dell’assegno ordinario di invalidità.
Al compimento dell'età pensionabile l'assegno si trasforma automaticamente in pensione di vecchiaia, purché l'interessato abbia cessato l'attività di lavoro dipendente e possegga i requisiti contributivi previsti per la pensione di vecchiaia. Il periodo in cui l'invalido ha beneficiato dell'assegno e non ha contributi da lavoro, viene considerato utile per raggiungere il diritto alla pensione di vecchiaia.
La domanda di assegno ordinario di invalidità va presentata a qualunque ufficio Inps direttamente o tramite uno degli Enti di Patronato riconosciuti dalla legge.
L’assegno è compatibile con un’attività lavorativa part-time.
Per informazioni più dettagliate:

venerdì 17 dicembre 2010

'Cibo e scuola': Convegno ACMO a Taverna

'Cibo e scuola': mangiare bene? E' prevenzione oncologica  Catanzaro informa
CatanzaroInforma.it: 'Cibo e scuola': mangiare bene? E' prevenzione oncologica
Venerdì, 17 Dicembre 2010 12.13 Organizzato dall'Associazione Calabrese Malati Oncologici ''Ida Ponessa', si è svolto lo scorso 14 dicembre presso l'Istituto Comprensivo ''Mattia Preti' un convegno dibattito sull'alimentazione. ''Cibo e scuola'. Questo il titolo del convegno rivolto maggiormente ai ragazzi, un modo per insegnare loro che la corretta alimentazione è sinonimo di prevenzione di molte malattie cardiovascolari e oncologiche.
Tra i relatori quello che maggiormente ha catturato l'attenzione dei presenti è stato il Dottore Vincenzo Capilupi, specialista in Scienze dell'Alimentazione, che con esempi pratici ha dato consigli concreti sullo stile di vita sano e sulla dieta da seguire. I consigli comportamentali sull'alimentazione dati dal Dottore Capilupi partono soprattutto da studi statistici sui fattori biologici e sui fattori culturali che influenzano l'obesità infantile in continuo aumento in Italia. La dieta mediterranea viene ancora oggi considerata la migliore dieta da seguire perché equilibrata in tutti i suoi aspetti.
A conclusione l'intervento del Presidente della Lilt di Catanzaro, Avvocato Concetta Stanizzi (nella foto), che ha voluto sottolineare come il 40% dei tumori può essere prevenuto con una corretta alimentazione. La prevenzione dunque comincia a tavola e l'educazione ad un corretto stile di vita affiancato da una costante attività fisica deve essere imparato fin da piccoli, ecco perché questa iniziativa portata avanti tra i banchi di scuola si configura importantissima anche ai fini della prevenzione oncologica.

giovedì 16 dicembre 2010

Fondazione Campanella, nuove possibilità di trattamento tumori

Catanzaro informa 
CatanzaroInforma.it: Fondazione Campanella, nuove possibilità di trattamento tumori
Giovedì, 11 Novembre 2010 11.37 "Interventi che portano un progressivo sviluppo delle ricerche scientifiche in campo universitario e nella sanita' calabrese": questo e' l'impegno sottolineato, attraverso una nota, dall'Unita' Operativa di Neurochirurgia del Centro Oncologico di Eccellenza "Fondazione Tommaso Campanella" di Catanzaro, diretta dal Professor Angelo Lavano. "Importanti i risultati ottenuti - si evidenzia - sul trattamento dei tumori maligni al cervello attraverso l'utilizzo intraoperatorio di dischi di Carmustina, e cioe' un chemioterapico ad azione locale. Questi dischi, infatti, vengono posizionati a rivestire la cavita' chirurgica dopo aver rimosso il tumore e si sciolgono rilasciando il farmaco che viene assorbito dalle cellule del tessuto cerebrale circostante eliminando eventuali cellule neoplastiche residue, usualmente responsabili della ricrescita del tumore. L'equipe diretta dal professor Lavano ha gia' effettuato alcuni interventi di asportazione di gliomi cerebrali con impianto nella cavita' operatoria di dischi di Carmustina. I risultati ottenuti a breve termine sono stati incoraggianti con un allungamento della sopravvivenza ed un miglioramento della qualita' di vita. I pazienti trattati con tale metodica presso l'Unita' Operativa di Neurochirurgia della Fondazione Campanella saranno inseriti nel primo studio italiano osservazionale multicentrico di Fase IV finalizzato a valutare l'efficacia dell'impiego di questa nuova modalita' di trattamento in associazione all'intervento chirurgico e alla radio e chemioterapia. Il lavoro che sta compiendo il professore Lavano viene attuato quando la prognosi dei pazienti affetti da questo tipo di tumore non e' favorevole ed i trattamenti fino ad ora utilizzati, consistenti nell' asportazione chirurgica quanto piu' radicale possibile del tumore e successiva radioterapia e chemioterapia sistemica adiuvante, sono caratterizzati da efficacia limitata e possono garantire solo un modesto miglioramento della qualita' di vita del paziente. I tumori cerebrali maligni - continua la nota - costituiscono circa il 30% di tutti i tumori dell'encefalo e la loro incidenza e' pari a 3-4 nuovi casi per 100.000 abitanti per anno. Sono caratterizzati da una crescita molto rapidae dalla facilita' di estensione entro altre regioni del sistema nervoso centrale".

lunedì 6 dicembre 2010

Kit Appunti di un Viaggio, un progetto in collaborazione con Againlife

Il mondo dell'informazione, che si concentri sulle condizioni del paziente affetto da cancro e che risulti dedicato ed in grado di essere specifico per le sue molteplici necessità, risulta essere assente. L'obbiettivo del kit "Appunti di un viaggio " è quello di fornire uno strumento agile e semplice in grado di consentire alla persona in un momento di "non normalità di poter affrontare le problematiche quotidiane con il giusto supporto informativo.
Visita il sito di Kit Appunti di un Viaggio

sabato 4 dicembre 2010

Accord Healthcare Lancia Il Kit Appunti Di Un Viaggio® Per Pazienti Oncologici

Accord Healthcare Lancia Il Kit Appunti Di Un Viaggio® Per Pazienti Oncologici

Accord Healthcare Lancia Il Kit Appunti Di Un Viaggio® Per Pazienti Oncologici
Ancora oggi l'informazione riguardo le condizioni del paziente affetto da cancro e la considerazione delle sue molteplici necessità risulta essere poco chiara.
E talvolta, addirittura, si è ritenuto che gli effetti collaterali delle terapie antitumorali dovessero essere inevitabili. Oggi, invece, si sa che questi effetti possono essere affrontati e risolti o almeno ridotti.

Per questo è stato pensato il Kit Appunti di un viaggio®: un utile strumento rivolto ai pazienti affetti da patologie oncologiche e sottoposti a radio- e/o chemioterapia; un supporto anche informativo, ma non solo; un percorso di questa esperienza dalla diagnosi alla fine delle cure, ove la malattia rappresenta un "viaggio", come metafora di un periodo transitorio nella vita di un individuo.

Il Kit Appunti di un viaggio® si sviluppa in cinque parti, come un supporto innovativo, e si propone di "umanizzare le cure" e di trovare la maggiore sinergia tra tutte le figure coinvolte, al fine di rendere la realtà quotidiana della persona una realtà vivibile in una condizione accettabile.

Verrà distribuito in 2500 farmacie ospedaliere gratuitamente ai pazienti oncologici.

Appunti di un viaggio® è stato presentato alla stampa nelle scorse settimane durante un Media Tutorial al Circolo della Stampa di Milano; ha visto coinvolti importanti testimonianze del Mondo Farmaceutico, Ospedaliero, Istituzionale e dei Pazienti, per informare e formare tutti i partecipanti che promuoveranno un nuovo messaggio nel mondo dell'informazione.

La giornata è stata patrocinata dall'Associazione Parlamentare per la Tutela e la Promozione del Diritto alla Prevenzione del Senato della Repubblica.

martedì 30 novembre 2010

Il pesce riduce l’aggressività del tumore prostatico

Pubblicato su: American Journal of Clinical Nutrition - Data pubblicazione: Settembre 2010

Gli omega 3 contenuti in questo alimento sembrano avere un effetto antinfiammatorio in grado di ridurre il rischio di metastasi
Il pesce a tavola rende il tumore della prostata meno pericoloso, anche se non riduce il rischio di ammalarsi. È quanto affermano, sulle pagine dell'’American Journal of Clinical Nutrition, i ricercatori canadesi guidati da Konrad M. Szymanski dopo aver valutato 31 studi che analizzavano il legame tra consumo di pesce e tumore prostatico, una delle neoplasie più diffuse tra gli uomini dei Paesi occidentali.
Che mangiare pesce abbia un effetto benefico sulle malattie cardiovascolari non è una novità, ma prima di questo lavoro i dati sul tumore prostatico non erano chiari. Ora si sa che tanto pesce nella dieta quasi dimezza (meno 44 per cento) il rischio di sviluppare metastasi e riduce del 63 per cento il rischio di morire a causa della malattia.
La ragione? L’ipotesi sostenuta dagli autori è che le proprietà anticancro del pesce siano legate all’effetto antinfiammatorio degli acidi grassi omega 3 in esso contenuti. Ancora dubbi, invece, sulla quantità necessaria per poter contare su tale protezione: “Quello che possiamo dire con certezza è che mangiare molto pesce fa bene in caso di tumore della prostata, ma non possiamo dare indicazioni precise su quante porzioni consumare ogni giorno” spiega Szymanski.
 

Cancro, Crea Più Ansia L'attesa Della Diagnosi Che La Terapia

 30 Novembre 2010: MedicinaLive.com

Cancro, spesso l’attesa di un particolare esame diagnostico  aumenta l’ansia delle persone coinvolte più della notizia della diagnosi stessa della malattia. Lo sottolinea una recente indagine della Harvard Medical School statunitense, presentata nel corso dell’ultimo congresso della Radiological Society of North America.
Uno studio davvero particolare, volto a scoprire e catalogare la gamma delle reazionied emozioni umane in seguito ad un evento traumatico come quello dell’apprensione di una malattia invalidante come un tumore.
Lo studio ha preso come campione 214.112 donne in attesa di essere sottoposte ad unabiopsia per sospetto cancro al seno , 42 di una chemio-embolizzazione epatica ovvero un trattamento per il cancro al fegato, 60 di una embolizzazione di un tumore all’utero, e diversi trattamenti per la cura di miomi uterini maligni e fibromi uterini benigni.
Sono stati quindi messi a confronto degli esami di “scoperta”, attraverso i quali far conoscere alla donna la possibile presenza di una forma tumorale, e cure nei confronti di donne che presentavano uno stadio di malattia già conclamato.

sabato 27 novembre 2010

Tumore alla bocca

www.airc.it/tumor
Cos'è il tumore alla bocca
Il cavo orale comprende i due terzi anteriori dellalingua, le gengive, la superficie interna delle guance e dellelabbra, la parte inferiore della boccasotto la lingua (il pavimento orale), la parte superiore ossea della bocca (ilpalato duro) e la zona oltre i denti del giudizio (il trigono retro molare).

La presenza sulle mucose del cavo orale di una tumefazione persistente, di una macchia bianco rossastra che non si risolve, ovvero di una ferita che non si rimargina sono possibili segnali di allarme  perché potrebbero essere la manifestazione di una lesione pre tumorale o  tumorale del cavo orale.


Quanto è diffuso
Su scala mondiale i tumori del cavo orale insieme a quelli della laringe e della faringe rappresentano il 10 per cento circa di tutte le neoplasie maligne negli uomini e il 4 per cento nelle donne.
In Italia ogni anno vengono diagnosticati circa 4.500 casi di tumori alla bocca e si registrano circa 3.000 decessi. Ciò accade perché questo tipo di cancro viene di solito diagnosticato in fase già avanzata, quando la massa tumorale si è già ingrandita al punto da richiedere interventi mutilanti e spesso con scarsi risultati.
Diffusione in Italia del tumore alla bocca
Il tumore del labbroè più comune negli uomini, e si sviluppa soprattutto in persone dalla pelle chiarache trascorrono molto tempo al sole (per esempio i muratori, gli agricoltori o i pescatori). I tumori del labbro rappresentano l’11 per cento circa dei nuovi casi, ma sono responsabili solo dell’1 per cento dei decessi totali.

La lingua è la sede più frequente coinvolta nelle neoplasie del cavo orale: infatti i carcinomi linguali sono il 30 per cento circa di tutti i carcinomi orali.
Il tumore del cavo orale è più frequente in persone che fumano tabacco e consumano alcolici; la coesistenza di queste due abitudini moltiplica il rischio di sviluppare neoplasie orali.

Negli ultimi anni si è osservata una progressiva riduzione diincidenza delle neoplasie orali alcol e tabacco correlate, soprattutto nel sesso maschile, mentre nel sesso femminile, si è invece registrato un aumento.


Chi è a rischio
Per tutti i tumori del cavo orale i principali fattori di rischiosono il fumo di sigaretta, il consumo di alcol e qualunque condizione di traumatismo della superficie interna dellabocca.

Altre cause favorenti possono essere scarsa igiene orale,masticazione di tabacco, errato posizionamento di protesi dentarie.

Per quanto riguarda il tumore del labbro, un possibile fattore favorente è l’esposizione al sole.

I tumori della bocca e del cavo orale colpiscono di solito dai 40 anni in su.


Tipologie
Oltre il 90 per cento dei tumori della bocca origina dallecellule epiteliali squamose.


Sintomi
L’età media alla diagnosi di un tumore del cavo orale è di 64 anni e il 95 per cento insorge dopo i 40 anni.
È opportuno consultare il medico se si nota una tumefazione persistente nel labbro, in bocca o nelle gengive, una ferita che non si rimargina o un dolore\bruciore in bocca.
Un altro segnale da tener presente è quando si ha dolore e difficoltà nel mettere la dentiera.


Prevenzione
In base ai dati disponibili, non è possibile formulare raccomandazioni a favore o contro lo screening di routine per i tumori del cavo orale per gli individui che non presentano sintomi.
Per tutti è valido il consiglio di adottare uno stile di vita sano, non fumare, non consumare tabacco in alcuna forma e limitare l’alcol. 

In particolare è importante non sottovalutare eventuali lesioni della bocca solo perché piccole o indolori: noduli o indurimenti della mucosa, piccole ulcere, placche bianche o rosse o bianco-rossastre specie se sanguinanti, escrescenze. Un altro segnale di allarme può essere dato in caso si verifichino impedimenti a una corretta masticazione.

I medici dovrebbero prestare particolare attenzione allelesioni precancerose e a qualsiasi segno o sintomo di tumore del cavo orale, in tutti gli individui che consumano tabacco (sigarette, pipa, sigaro) o che assumono regolarmente alcol.
Si consiglia l’esame del cavo orale eseguito da un medico o da un dentista per tutti i soggetti di età superiore a 60 anniche abbiano fattori di rischio per il carcinoma orale.


Diagnosi
Il cancro della bocca se riconosciuto in fase precoce può essere curato con successo con elevate percentuali di guarigione. I ritardi diagnostici dipendono in genere da una sottovalutazione dei sintomi spesso dovuta a una conoscenza insufficiente di questo tumore. Il tumore alla bocca viene infatti spesso confuso con altre malattie più frequenti (ascessi dentari, tumori benigni) ma meno gravi o per paura immotivata.

I principali esami per individuare i tumori del cavo orale, in assenza di sintomi, sono l’ispezione e la palpazione  delpavimento della bocca e della lingua.

Ogni lesione sospetta della mucosa deve essere sottoposta a biopsia col prelievo di una piccola porzione di tessuto.


Evoluzione
Come per la maggior parte dei tumori, la guarigione dipende dalle condizioni generali di salute, dalla sede e dalla diffusione ai linfonodi regionali o ad altre parti dell’organismo.
Dai dati disponibili si è potuto stabilire che, al momento della diagnosi, oltre la metà dei tumori del cavo orale sono già diffusi nelle sedi vicine.

Complessivamente, la sopravvivenza media a cinque anni dalla diagnosi è del 50 per cento e oscilla tra l'80-90 per cento dei pazienti con tumori confinati alla sede di insorgenza e il 19 per cento dei pazienti con tumori metastatici.


Come si cura
I tumori del cavo orale possono essere curati con l’asportazione chirurgica del tumore dei linfonodicircostanti o con la brachiterapia, un tipo particolare di radioterapia.


Qualora l’asportazione sia molto ampia oggi si procede a ricostruzioni sofisticate anche con autotrapianti di pelle, muscolo o di osso. In ogni caso è utile una rieducazione alla fonazione e alla deglutizione coordinata da specialisti logopedisti.

Radioterapia e chemioterapia sono in genere usate come adiuvanti nel post operatorio dei tumori avanzati e meno frequentemente in alternativa alla chirurgia.

venerdì 26 novembre 2010

Giornata nazionale per la ricerca sul cancro: più vicini alla soluzione


www.tuttoperlei.it

a cura di Giovanna Manna

Umberto Veronesi ad Alghero durante il Meeting di aggiornamento sul trattamento multidisciplinare del carcinoma mammario tenutosi due mesi fa ha detto: “Non si deve avere paura, non sempre ma molto di più rispetto al passato di tumore si riesce a guarire, sia tra gli uomini, sia tra le donne”, ed oggi sembra essere sempre più convinto.
Ebbene, durante questa giornata dedicata alla Giornata nazionale per la ricerca sul cancro, il direttore dell’Istituto europeo di oncologia, Veronesi appunto, afferma: “Non siamo ancora alle soglie della risoluzione finale del problema cancro, ma ci stiamo avvicinando”.
“Negli ultimi 30 anni abbiamo fatto più progressi che nei tre secoli precedenti”, ha spiegato l’esperto.
Grazie ad uno studio sostenuto da AIRC e FIRC che è stato pubblicato quest’anno sulla rivista scientifica Annals of Oncology, il cancro è sempre più una malattia curabile.
Tra il periodo 1990-1994 e quello 2000-2004 i tassi di mortalità per 25 tumori in 34 Paesi europei sono diminuiti del 9 per cento negli uomini e dell’8 per cento nelle donne, con un forte calo soprattutto tra le persone di mezza età.
Ciò nonostante, i dati raccolti dall’Organizzazione mondiale della sanità, dimostrano che nel 2030 le persone colpite dal cancro, supereranno gli 11 milioni e che, se per allora non si troverà una cura per debellarlo, il cancro sarà la causa principale di tutti i decessi.
Però è anche vero, che il 40 per cento dei tumori potrebbe essere prevenuto conducendo una vita sana e sottoponendosi con regolarità a visite ed esami di diagnosi precoce.