martedì 30 novembre 2010

Il pesce riduce l’aggressività del tumore prostatico

Pubblicato su: American Journal of Clinical Nutrition - Data pubblicazione: Settembre 2010

Gli omega 3 contenuti in questo alimento sembrano avere un effetto antinfiammatorio in grado di ridurre il rischio di metastasi
Il pesce a tavola rende il tumore della prostata meno pericoloso, anche se non riduce il rischio di ammalarsi. È quanto affermano, sulle pagine dell'’American Journal of Clinical Nutrition, i ricercatori canadesi guidati da Konrad M. Szymanski dopo aver valutato 31 studi che analizzavano il legame tra consumo di pesce e tumore prostatico, una delle neoplasie più diffuse tra gli uomini dei Paesi occidentali.
Che mangiare pesce abbia un effetto benefico sulle malattie cardiovascolari non è una novità, ma prima di questo lavoro i dati sul tumore prostatico non erano chiari. Ora si sa che tanto pesce nella dieta quasi dimezza (meno 44 per cento) il rischio di sviluppare metastasi e riduce del 63 per cento il rischio di morire a causa della malattia.
La ragione? L’ipotesi sostenuta dagli autori è che le proprietà anticancro del pesce siano legate all’effetto antinfiammatorio degli acidi grassi omega 3 in esso contenuti. Ancora dubbi, invece, sulla quantità necessaria per poter contare su tale protezione: “Quello che possiamo dire con certezza è che mangiare molto pesce fa bene in caso di tumore della prostata, ma non possiamo dare indicazioni precise su quante porzioni consumare ogni giorno” spiega Szymanski.
 

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